mercoledì 30 gennaio 2013

Ecco alcuni esempi di cartellette porta disegni di tecnica.
Prof. Barbara Cavaletti

2^A






 
 
 
3^C
 


 
 
2^C
 


 
 




giovedì 24 gennaio 2013


Here is an example of the Creative Laboratory's first creation! The class is made up of 7 prima medias and 2 terza media, who decided on their first day to create an imaginative design with a free flowing line. They filled the page with the line and then the spaces with different patterns in various colours. This also allowed the primas to practise some of the new skills they were already learning in their art lesson. The most important part of the exercise, however, was when the students had to try and use their imagination to see an image of something among the lines and then use the colours to make their imagined image come to life! Can you see the figures and objects the students have created among the mass of lines?!
Prof. E. Doherty





With the first semester drawing to a close, the Veicolare Middle School Art Department would like to present a selection of projects which were completed by the students between September and December. First of all, take a look at Treza C's Autumn project, which they began in October. With this project, the students practised their painting skills, learned about mixing primary and secondary colours and creating different shades of black and grey. They used leaves collected on their trip to Pian Dei Resinelli to create the outline of the leaves and in the end created something of an Autumn Rainbow, which added great colour and life to the Middle School corridor while they were displayed there. I think you will agree that they did a wonderful job!
Prof. Doherty.





HAPPY NEW YEAR from the Creative Laboratory Class!
This week, the students of the creative lab. created their very own fireworks! First, the students covered a white A4 page with colour pencils, some used blocks of colour to fill their page while others filled the blank space with colourful spirals, waves and zigzags. When the page was full, the students then coloured over their works with black oil pastel colours. Finally, the students then carefully took the blunt side of their sissors and used it to remove part of the pastel in order to reveal the colour beneath and create the effect of fireworks!

 




Before Christmas, the Veicolare Art Students (with the help of some very helpful 3C students) created their very own Christmas Tree! First of all, each student drew an outline of their hand on a piece of green paper, wrote their name of the front and then their Christmas wish on the back. When all the paper hands were ready, Giulia Maccabruni, Maki Oddo and Luca Celeroni helped spray paint silver a piece of card board, shaped as a Christmas tree, as well as a golden star. When ready, they carefully attached all the hands, ensuring all the names could be seen. The students even managed to acquire Don Romano's hand for the centre! Finally, the 'little elves' attached a golden star and some golden Christmas Balls, to complete the tree! The Christmas tree creation was then hung in the Veicolare corridor the week before the Christmas holidays.

Prof. E. Doherty

 




 

sabato 19 gennaio 2013

Tomás Saraceno "On Space Time Foam"


Uscita all'Hangar Bicocca delle 3^ A,B,C sec. di I grado
Prof. Barbara Cavaletti
 

Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, Argentina, 1973) è un artista e architetto la cui fama internazionale è legata a installazioni visionarie e sorprendenti, praticabili dal pubblico e in grado di modificare la percezione degli spazi architettonici. Le sue opere, ispirate alla tradizione dell’architettura utopista del ‘900, nascono dal desiderio di creare strutture aeree abitabili dall’uomo, energeticamente autosufficienti e a basso impatto.

Saraceno, che secondo la sua stessa definizione “vive in mezzo e oltre il pianeta Terra”, ha tra i principi ispiratori del suo lavoro il superamento delle barriere geografiche, fisiche, comportamentali, sociali; la ricerca di modalità di vita sostenibili per l’uomo e per il pianeta; l’incontro e lo scambio tra discipline e saperi differenti; il modello di rete e condivisione applicato a tutte le fasi dell’ideazione e della realizzazione di opere e progetti.

In HangarBicocca Saraceno realizza On Space Time Foam, una struttura fluttuante costituita da tre livelli di pellicole trasparenti praticabile dal pubblico, ispirata dalla conformazione cubica dello spazio espositivo. L’opera, che ha richiesto mesi di progettazione e sperimentazione con un team multidisciplinare di architetti e ingegneri, avrà il suo naturale proseguimento in un importante progetto che l’artista realizzerà durante una residenza al Massachusetts Institute of Technology - MIT di Cambridge (MA).

On Space Time Foam è un’opera molto particolare, inusuale e suggestiva. Si può considerare un esperimento che richiede innanzitutto disponibilità a interagire, senso di responsabilità individuale e collettiva e condizioni speciali sia di comportamento sia di manutenzione. Ecco perché sono previste una serie di norme e di suggerimenti che ne possano garantire la migliore fruizione possibile al pubblico per tutta la durata della mostra. Obbliga il pubblico a riconsiderare le dimensioni e la prospettiva di ciò che ci circonda, ma si propone anche come un intervento che trasforma l’architettura in un organismo vivente capace di respirare grazie alle dinamiche innescate da coloro che la attraversano, rendendo visibili le infinite relazioni che ci legano allo spazio che abitiamo. Sempre in bilico tra ricerca dell’impossibile e rigore scientifico, con la riflessione sulla creazione di sistemi volanti concepiti come piattaforme aeree capaci di cambiare forma e di mutare grazie all’interazione del pubblico, che diventa così parte integrante dell’opera. Un’indagine articolata su grandi temi del presente quali la necessità di concepire nuovi stili di vita e relazioni interpersonali, insolite modalità di viaggiare e comunicare, soluzioni ecosostenibili capaci di dare vita ad architetture non omologate in cui si sperimentino materiali atipici e tecniche innovative. I ragazzi hanno inoltre affrontato un Laboratorio Creativo intitolato


STRATEGIE DI SOPRAVVIVENZA

Tomás Saraceno sfida le nozioni tradizionali di spazio, tempo e gravità creando installazioni aeree nelle quali si concretizza la convinzione che arte e tecnologia possono dare vita a mondi alternativi ecologicamente più sostenibili. L’abitudine ci impedisce di chiederci più spesso come vogliamo vivere: Saraceno invita allora lo spettatore a riflettere su strategie di sopravvivenza e forme di vita totalmente nuove. Le tre membrane sospese a mezz’aria nel Cubo di HangarBicocca creano altrettanti strati che diventano sistemi abitabili volanti capaci di respirare grazie alle dinamiche innescate da coloro che li percorrono.

Obiettivi Educativi

L’esperienza unica e straordinaria vissuta all’interno dell’installazione di Tomás Saraceno ha coinvolto i ragazzi nella riflessione sui concetti di ecosistema e sostenibilità attraverso un percorso che ha stimolato la loro fantasia nell’immaginare scenari nuovi o nel re-inventare quelli già esistenti secondo modelli di vita diversi dalla quotidianità.

ATTIVITÁ
Cosa porteresti con te se potessi vivere nell’opera di Saraceno? Che paesaggi potrebbe ospitare? Così come Tomás Saraceno concepisce le sue opere come biosfere abitabili, i ragazzi Sono stati chiamati a immaginare una vita all’interno di uno o più strati dell’installazione On Space Time Foam.

giovedì 17 gennaio 2013

Assonometria isometrica di un gruppo di solidi complesso eseguite da alunni di 3^
Prof. Barbara Cavaletti


 

Riflessioni d'arte


Poche settimane fa, gli alunni di 2A e 2B si sono recati in gita all’Hangar Bicocca per affrontare un percorso di approfondimento sull’arte contemporanea. Presentiamo qui alcune delle loro riflessioni.
Prof. Luigi Arrigoni
All’esterno della struttura hanno ammirato la scultura astratta di Fausto Melotti, La sequenza, realizzata nel 1981:


La sequenza è composta da tre file di pannelli d’acciaio. Nella prima fila sono molto ravvicinati; nella seconda i pannelli sono un po’ più distaccati; nella terza sono completamente distanti. (Vittoria)

La sequenza rappresenta una sequenza musicale melodica: è come un canto dolce che ti fa rilassare (Andrea)

Melotti vuole rappresentare la sequenza della vita, come quella delle note musicali. (Mattia)

L’opera vuole rappresentare la vita, che è una sequenza continua; ci sorprende sempre come una melodia. (Lorenza)

L’opera vuole rappresentare la vita, che è piena di curve, pericoli, paure e crudeltà. (Giada)

Alla scultura astratta corrisponde un’emozione che prova l’artista. (Margherita)

 All’interno gli studenti si sono confrontati con l’installazione permanente dell’artista tedesco Anselm Kiefer, I sette palazzi celesti, dedicata al ricordo della seconda guerra mondiale:
 

Si andava dalla prima torre, più curata, all’ultima, malconcia, brutta e storta: era come il cammino della vita. (Alessandro)

Sono rimasto a guardare le torri, stupito e impressionato dalla loro stabilità. (Francesco)

I palazzi erano altissimi: sembrava un’illusione ottica, sembrava che il soffitto fosse infinito. (Sofia)

L’artista vuole esprimere la tristezza dell’abbandono definitivo delle case. (Margherita)

Ogni torre è sostenuta da dei libri, che rappresentano la storia, che non va mai dimenticata. (Francesco)

Ogni torre aveva un simbolo che la caratterizzava. (Camilla)

Nella prima torre c’erano dei quadri, che ricordavano i volti infranti dalla guerra. (Gabriele)

C’erano tante tele bianche: ognuno poteva pensare e dipingere in quell’opera ogni suo pensiero. (Giulia)

C’erano dei quadri lasciati vuoti per poter esprimere le nostre opinioni. (Martina)

A terra l’artista aveva appoggiato dei meteoriti: ricordavano come tutta la Germania fosse stata bombardata. (Matteo)

Vicino alla seconda torre mise dei sassi per rappresentare dei meteoriti che ricordavano tutti i caduti. (Edoardo)

Con quelle case tutte rotte, secondo le me torri assomigliavano alle favelas di Rio. (Camilla)

Kiefer voleva comunicare a tutti gli spettatori di imparare dai propri errori prendendoli come un riferimento per migliorare se stessi. (Alessandro)

Le emozioni erano contrastanti: prima angoscia, paura e poi speranza. (Emanuele)

 La visita è poi proseguita con la proiezione di Carsten Nicolai Unidisplay, dedicata ai temi della percezione visiva e sonora:

L’opera era molto suggestiva: mi ha fatto capire che la vita non va sprecata, ma vissuta nel momento. (Andrea)

La positività, rappresentata dal bianco, combinata con la negatività, rappresentata dal nero, forma il mondo d’oggi. (Mattia)

Ho provato sensazioni molto diverse come felicità, paura, senso di stranezza. (Martina)

Ho provato tristezza, mal di testa, sorpresa e noia. (Giulia)

 

Il percorso si è concluso nel laboratorio. Agli studenti è stato chiesto di realizzare con diversi materiali un’opera astratta che esprimesse le loro emozioni

Ho voluto rappresentare la confusione che a volte provo nella mia mente. (Margherita)

Ho cercato di esprimere la leggerezza della cose formando su un cartoncino nero ondulazioni bianche e creando asterischi con il gesso. (Giulia)

Sul nero ho aggiunto la lana e la carta bollata; sul bianco pezzi di cartoncino nero: significava che il buono ha sempre qualcosa di negativo, mentre il cattivo ha sempre qualcosa di buono. (Matteo)

Ho voluto rappresentare l’Universo con dei puntini: i pianeti a occhio nudo possono essere disordinati, ma nel loro ordine hanno un tempo preciso. (Alessandro)

4) La mia opera si chiama Sentimenti infranti. Mi sono ispirata ai sentimenti che provo quande cade la neve. La neve sono i sentimenti che si infrangono sul fondo del disegno; le lacrime sono i pezzi di ghiaccio che si sciolgono prima ancora di cadere. (Lorenza)

Ho disegnato un nonsense: potrebbe rappresentare la vita senza senso di qualcuno che non ha voglia di vivere. (Clara)

Ho provato a rappresentare l’ordine, raffigurando le lancette che si mettono a posto. (Mattia)

La mio opera si chiama Explosion of Emotions. Raffigura un nucleo centrale fatto con una spirale di colla vinilica (che rappresenta le emozioni racchiuse nella mente) e pezzi di cartoncini neri su fondo bianco, che, a “sequenza” esplodono verso l’esterno del foglio (rappresentano la liberazione delle emozioni). (Sofia)

La mia opera rappresenta la vita, che passa molto velocemente con momenti belli e momenti brutti. C’è molto caos e la morte è dietro l’angolo. La spirale nel disegno rappresenta la morte, gli scarabocchi rappresentano il caos e i trattini rappresentano la vita che passa. (Giada)